Linda Pisani - Corriere del Veneto, 18/01/2004.
Il rocker è arrivato verso le nove e ha improvvisato qualche successo: “in maggio uscirà il mio nuovo album”
POLESELLA, FAN DA CANADA E BELGIO PER INCONTRARE L’IDOLO ZUCCHERO
Ieri sera in centinaia per il meeting agli Umbi Studios
ROVIGO – Ha suonato e cantato solo per loro, per qualche centinaio di fan accorsi da tutta Italia, dal Canada, dagli Stati Uniti, dall’Europa. Erano davvero in tanti ieri sera agli Umbi Studios di Polesella per cantare, parlare e conoscere da vicino il loro beniamino. Zucchero è arrivato in tarda serata quando l’atmosfera si era già surriscaldata da qualche litro di birra e da tanta musica. Quella musica che al cantante piace, quella che i fan adorano: il rhythm & blues. Fin dalle prime ore del pomeriggio ragazzi e ragazze sono arrivati a gruppetti in una piazzetta desolata, in un posto sperduto nel cuore del Polesine. Polesella è un paesino nascosto sotto l’argine del Po, è in provincia di Rovigo, ma a pochi minuti dall’Emilia Romagna; lì le persone parlano romagnolo, l’aria è diversa, tipica delle zone di confine che mescolano tradizioni e usanze di due regioni. Una specie di zona franca, la gente si sente un po’ veneta, un po’ romagnola o né l’una né l’altra cosa.
Forse anche per questo Zucchero ha scelto di radunarci i fan e amici. Lui, emiliano (è di Roncocesi in provincia di Reggio Emilia), è legato a filo doppio a questo posto: vicino alla terra dove è nato, qui registra le sue canzoni, il club accanto agli studi sede del raduno si chiama come un suo disco, BlueSugar, la casa è del suo caro amico Umbi, ex bassista dei Nomadi. Per Zucchero il Po è come il Mississippi, dal grande fiume americano nasce il blues, dal “nostro” grande fiume nasce il “suo” blues, intriso di funky e melodie nostrane. In questi giorni Zucchero sta registrando i brani dell’album che uscirà la prossima primavera, un mix dei duetti che in vent’anni di carriera ha messo a segno con Luciano Pavarotti, Sting, Miles Davis, B.B. King, Ronan Keating, Macy Gray. L’elenco è lunghissimo.
“Zucchero è in sala di registrazione – dice Umbi, proprietario del locare – sta finendo il suo album”. Ma la frenesia dei suoi fan sale. Vogliono sapere quando lo potranno incontrare, quando gli potranno fare delle domande, conoscerlo. In fondo la giornata è dedicata a loro. Erik ha fatto un lungo viaggio per ascoltare il suo beniamino: “Sono di Bruxelles – racconta – ho viaggiato per due giorni per arrivare qui, ma non volevo perdere l’occasione di conoscere Zucchero”.
Ci sono bambini con i loro genitori, un pubblico che copre tutte le fasce di età. Qualcuno si è vestito come lui: occhiali, cappello a cilindro, capelli lunghi sulle spalle. Intanto a scaldare l’atmosfera ci pensano le sue cover band, sul palco si alternano gli Sugar Live, la Blue Band, la Red Sugar Band, gli Shake. “E’ un’emozione cantare qui – racconta Giuseppe Lo pizzo leader della Blue Band – magari in questo momento Zucchero ci sta ascoltando. Speriamo arrivi presto”. La gente balla ma soprattutto canta Baila sexy thing, Rispetto, Senza una donna, Diavolo in me, Pippo, Per colpa di chi. Nel locale è stata allestita anche una mostra fotografica, immagini di Zucchero sul palco, durante i tour, foto artistiche, foto live. C’è anche l’altra faccia del cantante, quella più intima e riservata c’è Adelmo Fornaciari (il suo vero nome) abbracciato a big Luciano Pavarotti, a Gérard Depardieu, ai sui amici della band durante una pausa di chissà quale concerto.
Intanto la voce si sparge: non c’è solo Zucchero ci sarà anche una sorpresa. Sul palco si abbassano le luci, arriva la figlia Irene che canta brani di rhythm & blues con la sua Shaker Band. Zucchero finalmente fa il suo ingresso verso le nove. Passa tra il pubblico, strette di mano, abbracci. Non canta subito. “L’appuntamento di stasera – dice – non è un concerto è un incontro. Voglio spiegarvi che cosa sto facendo, in questi giorni sono in sala di registrazione, sto cercando di personalizzare ogni brano del nuovo album mettendo una voce particolare e diversa per ogni canzone. Canterò in coppia con altri artisti, come sapete ho dettato con monti cantanti in questi anni, non è facile scegliere i brani da inserire nel disco”. Poi Zucchero inizia a cantare. Non c’è una scaletta, improvvisa e anticipa le canzoni che ci saranno nel nuovo disco: Dune mosse, brano in cui suonò Miles Davis, Baila in cui duetta con i Manà. Alla fine i fan gli chiedono ma quanto dovremmo aspettare per sentire questo disco? “Tranquilli – sorride Zucchero – l’album arriverà a maggio. È una promessa.
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Giò Alajmo - Gazzettino di Venezia, 20/01/2004.
A Polesella per completare il suo nuovo album, il bluesman di Roncocesi ha fatto festa
ZUCCHERO TRA GRANDI DUETTI E KARAOKE
«Per Miles Davis scappai dalle Maldive rinunciando a cercare di salvare il mio matrimonio»
POLESELLA (Rovigo) - Che Zucchero stia preparando un album di duetti è il segreto di Pulcinella. Lo sta facendo da quasi vent'anni almeno. Solo che questa è finalmente la volta buona. La lista delle collaborazioni è lunga e di prestigio, ma Zucchero è riuscito non senza difficoltà a convincere i suoi discografici a risuonare e reincidere tutti i duetti «almeno quelli con chi è ancora vivo», dice, perchè qualcuno dei grandi del jazz e del blues, come Miles Davis o John Lee Hooker, ci ha lasciato da tempo.
Gli "Umbi Studios" di Polesella, cioè la vecchia cascina col granaio riadattato a club e studio di registrazione sull'argine del Po rodigino, sono il suo rifugio e qui ha voluto interrompere il lavoro per accogliere i più "fanatici" dei suoi fan, circa trecento appassionati arrivati da tutta Italia, ma anche da Germania, Svizzera, Austria, Canada e Stati Uniti, per una festa conviviale a base di musica, birra, vino e salumi, le sue canzoni riproposte da cover band, la figlia Irene che ha ereditato da lui alcune movenze e soprattutto una voce poderosa con cui replica Janis Joplin e Tina Turner, e il vecchio amico chitarrista Mario Schilirò ad accompagnare Zucchero in prima persona in un lungo set notturno a base di cover in cui Fornaciari decide alla fine di fare il turnosta per i suoi fan, invitandoli a salire a uno a uno sul palco a cantare con lui in un karaoke dei sogni. Qualcuno è bravo, qualcuno canta abitualmente le sue canzoni col proprio gruppo, qualcuno è irrimediabilmente stonato e qualcun altro alticcio, ma il clima da House of Blues del Polesine è divertente e "Sugar" si presta ad accompagnare tutti come un vecchio amico.
Le statue di gesso dei Blues Brothers accanto a un vecchio glorioso organo Hammond osservano l'andirivieni di giovani di varie età. «Dove poggio il cappello, là diventa casa mia», diceva Marvin Gaye, e cappelli e berretti con la scritta "Zucchero" vengono poggiati un po' ovunque su tavoli e divani coperti dai teli leopardati che Sugar usò ben prima che diventassero di moda, mentre alle pareti si leggono i saluti lasciati da altri musicisti, gli Animals, i Matia Bazar, mentre una porta nascosta da gigantografie tratte dal "Rolling Stones Circus", con John Lennon e Mick Jagger che conversano, nascondono ai più il sancta sanctorum con le macchine da registrazione e gli immensi banchi da missaggio compreso quello storico di Abbey Road usato dai Beatles.
«Volevo farvi sentire qualcosa del nuovo disco, ma siccome ci sono dei giornalisti mescolati tra i fan - sogghigna - non lo farò. Siccome ho inciso trenta canzoni, con alcuni inediti, posso scegliere all'ultimo momento cosa mettere e cosa no, e più leggo anticipazioni sui giornali più mi viene voglia di cambiare, anche i titolo che dovrebbe essere "Made of stars" ma che probabilmente non sarà più questo».
Dell'album nuovo, scritto sotto un cielo blues in compagnia delle stelle, Zucchero accetta comunque di far ascoltare un assaggio, una "Dune mosse" nobilitata da una splendida tromba di Miles Davis: «Mi è costata un matrimonio - rivela -, perchè ero alle Maldive con mia moglie cercando di ricucire il nostro rapporto quando alle 4 di notte mi telefonano che Miles Davis ha sentito "Dune mosse" e la voleva suonare. Io ero in pieno conflitto. Perchè mentre stavo cercando di salvare il mio matrimonio avevo solo tre giorni per andare a New York e registrare con Davis. Alla fine ho pensato che c'era poco da salvare dopo tutto e sono andato da Davis. Credo di essere l'unico che si è separato alle Maldive, dove gli altri invece ci vanno in viaggio di nozze».
Dei trenta brani nel cassetto, Zucchero spiega di avere scelto i duetti «a seconda delle canzoni, perchè io scrivo sempre pensando a delle voci. "Come il sole all'improvviso" l'avevo immaginata per Willie Nelson, "Hey Man" per Ray Charles o B. B. King».
L'appuntamento è per aprile.
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