La Stampa
"L'ITALIA DEI CAFONI? IO AL CONFRONTO SONO UN'EDUCANDA"
"Nei Salotti parlano peggio di me" Tour in Usa per festeggiare i 52 anni
Scende l'autunno umidiccio sull'Arena di Verona, e Zucchero la riscalda con tre concerti esauriti. Per il soulman della Bassa arrivano anche i 52 anni, spegnerà le candeline il 28, negli Usa. L'elenco è fiero: "Il tour americano debutta alla Carnegie Hall il 28, poi girerò le House of Blues degli States. Ancora Canada, Sudamerica, e dal 13 torno a cantare in Italia". Alla ripresa dei suoi giri musicali sempre più interminabili, si lascia felicemente alle spalle un'estate che lo ha avuto protagonista, non solo per motivi musicali.
In Russia, caro Zucchero, non ci va a cantare? Sarà arrivato fin lì l'eco dei suoi dibattiti con le matrioske ingioiellate a Cala di Volpe? E lo sa che ha fatto scuola? Dopo di lei, si sono ribellati al pubblico distratto pure Paolo Rossi e Piero Pelù.
"Sono stato a San Pietroburgo e a Mosca, ma nessuno mi ha detto niente. Non mi era mai successo di finire sulle prime pagine: Merlo ha scritto che ho svelato l'Italia dei cafoni. Io sul palco ho un bellissimo rapporto con i fan, di grande rispetto: ma lì non ero nel mio habitat. 5 anni fa, proprio lì, avevo fatto le mie provocazioni: per smuovere la gente seduta, per render la serata brillante....di solito, non ballano perchè si vergognano. Sono partito dunque con il solito sarcasmmo che uso nei miei concerti, la Santanchè ha reagito. Certo, ho usato un linguaggio fiorito, ma le ho sentite parlare, nei loro salotti: in confronto, io sono un'educanda. E comunque dal tavolo della onorevole mi hanno urlato ben 3 volte "comunista"...".
Acqua passata, ormai. Adesso dovrà pensare al "Best of" che esce a metà novembre. 4 inediti, cover...
"Ci sono 35 brani, i più famosi, che non ho messo nel best di 10 anni fa: La libidine, Non ti sopporto più, molti altri. Gli inediti li ho appena scritti: testi miei, tranne uno di Panella. Li ho registrato dopo la famosa Cala di Volpe, in agosto. Le cover sono degli 80: vado a pescare sempre in quei brani che avrei voluto scrivere io".
Mina ha inserito la sua "Succhiando l'uva" nel disco in spagnolo. Perchè mai un duetto, con lei?
"E' sempre emozionante sentirle cantare una tua canzone: da giovane avrei pagato oro. Ci siamo incontrati a Forte dei Marmi, anche con suo figlio, anni fa, per un progetto, ma non ero libero per 8-9 mesi. Però è una cosa che potrebbe sempre succedere. Anche se, dopo Luciano, per i duetti aspetto: debbo far decantare un vuoto molto profondo. Un po' ero preparato, ma speravo sempre che questi dottori americani lo potessero salvare".
Già il suo amico Pavarotti. Come ha vissuto la ridda di discordie che si è scatenata il giorno dopo il funerale, su lui e Nicoletta?
"Ero partito per Kiev e ho letto solo a bocconi. Ma siamo andando in una direzione assurda: non c'è nemmeno più la capacità di lasciar passare 5 giorni per il lutto. Io so che Nicoletta lo adorava, non posso pensare che lui volesse divorziare. Ho lavorato con lui per 15 anni, ci siamo detti tante cose, tutti i Natali ero a pranzo a casa sua. Non mi hanno mai dato una sensazione di astio o tensione. L'ultima volta, il Natale scorso, lui era malato, ma in casa c'era una bellissima atmosfera. Luciano poi era uno come me, che non le manda a dire, se fosse successo qualcosa me ne sarei accorto. E' che l'invidia è una brutta bestia".
E' successo anche a lei?
"Quando cominciai ad avere successo con Blue's nell'87, alcuni dei miei stessi amici, con cui ero andato a scuola, che frequentavano casa mia, hanno cominciato a metter zizzania fra me e mia moglie. Le hanno detto che andavo a vivere con una sua amica. Non era vero niente: ma avevo successo, eravamo una bella famiglia pure noi, avevamo finalmente i soldi per comprar una bella casetta. Sa, io vengo da sana gente di campagna, l'invidia non so nemmeno che cos'è, ci si aiutava fra vicini....che brutto".
intervista di Marinella Venegoni
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