La Sicilia
ZUCCHERO, DOLCE DECOLLO DALL'OLYMPIA
Il debutto europeo del «Fly tour» che in luglio farà scalo a Taormina (l'11) e ad Agrigento (il 13 e 14)
Parigi. E' cominciato col viaggio “in fondo ai tuoi occhi” di Dune mosse il tour che vedrà transitare Zucchero Sugar Fornaciari pure al Teatro Antico di Taormina l'11 luglio e a quello della Valle dei Templi di Agrigento il 13 e 14. Nella cornice dell'Olympia di Parigi l'uomo di Fly (disco del gran ritorno che ha appena festeggiato un milione di copie vendute) ha dato il via ieri e l'altra sera ad un tour che, con un ruolino di marcia da orchestra di liscio, lo terrà impegnato per 180 spettacoli.
Seduto sul suo trono tribale di velluto rosso e corna di bufalo, Zucchero ha scelto l'abbrivio dolce e sognante di ballate come Occhi e Quanti anni ho per far prendere il largo alle suggestioni di uno spettacolo di oltre due ore, adagiato tra i panorami caraibici di Cuba libre e le cartoline virate ocra di Diamante, il fuoco di Diavolo in me e gli omaggi ai Korgis di Everybody's Got To Learn Sometime, ai Procol Harum di A Salty Dog, al Billy Preston di You are so beautiful. Il tutto in una New Orleans da cartolina, evocata dallo sfondo di lamiera, dai manifesti strappati, e da un grosso organo a canne che troneggia la scena disseminata di vecchi grammofoni, maschere africane, candele e candelabri.
In alto fatiscenti tubi industriali e lampadari di cristallo affiancano nobiltà e miseria per illuminare una band di cinque elementi nobilitata dalle chitarre di Kat Dyson e Mario Schilirò, dalle tastiere di David Sancious, dal basso di Polo Jones, dalla batteria di Adriano Molinari, dalla voce scura e potente di Sara Grimaldi.
«Ho aperto il cammino proprio all'Olympia perché è un tempio della canzone e perché la Francia, dopo l'Italia e la Svizzera, è stata la prima ad amare la mia musica e a capire quello che realmente sono; amandomi totalmente, e non solo per le ballate come fanno invece in Germania o in Belgio».
Attorno a lui il soulman di Roncocesi vede pochi rivali. «In Italia io sono il re del blues, come Vasco è il re del rock ed Eros Ramamazzotti il re del pop; tutto quello che è venuto dopo è solo surrogato - ammette - Con Vasco c'è una forte stima reciproca. Una volta mi ha scritto perfino un testo, ma era composto solo da tre parole che si ripetevano e fui costretto ad accantonarlo perché se la cosa poteva essere funzionale al suo modo di cantare, era lontana dal mio che ho bisogno di liriche un po' più elaborate».
Aperto dalla figlia Irene Fornaciari, appena approdata sul mercato con l'album d'esordio Vertigini in fiore, lo spettacolo di Zucchero andrà su telefonino nell'ambito del Vodafone Music Zero Limits e verrà documentato pure su un dvd. «Intanto in giugno l'emittente via cavo americana Pbs trasmetterà il concerto alla Royal Albert Hall di tre anni fa con Eric Clapton, Luciano Pavarotti, Bryan May e tanti altri ancora. Sarà un'occasione d'oro per farmi conoscere, anche da quelli che ancora non hanno avuto contatti con la mia musica. Subito dopo i concerti di Verona, e probabilmente l'apparizione alla finalissima del Festivalbar, il 28 settembre aprirò alla Carnegie Hall di New York una nuova serie di show oltre oceano».
Andrea Spinelli
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