Il Corriere Della Sera
ZUCCHERO: PER IL MIO TOUR TRASFORMO SAN SIRO IN TEATRO
MILANO – Lo stadio di San Siro per una sera si mette elegante. E si trasforma in un teatro da 32mila posti. L’occasione è un concerto di Zucchero. “Volevo fare qualcosa di diverso e cambiare alcuni luoghi comuni. Così ho pensato allo stadio che diventa teatro”, spiegava ieri il bluesman.
Allestimento particolare quello pensato per lo show che il 14 giugno aprirà la seconda parte del tour mondiale. Posti a sedere anche nel prato, platea leggermente inclinata per permettere una buona visuale anche ai più lontani, terzo anello chiuso per permettere interventi sul contenimento del rumore (“Vogliamo tutelare i residenti dei palazzi più vicini, che non sono quelli che fanno i ricorsi”, dice Giovanni Terzi, assessore del Comune di Milano). Una sfida che il Consorzio San Siro, gestore della struttura per Inter e Milan, rilancia: “Presto porteremo anche l’opera allo stadio”. Teatro uguale arrangiamenti acustici? “Non voglio neanche sentirne parlare – dice Sugar – le sonorità saranno fra blues e rock, crude e schifose, alla Blood Sweat & Tears, non radiofoniche, non commerciali. Le sedie ci sono per comfort, ma al terzo pezzo voglio tutti in piedi”. E la scaletta? “Il repertorio sarà diverso per almeno il 50% da quello del tour di “Fly”. Farò anche canzoni che non ho mai fatto o che ho trascurato negli ultimi concerti”, annuncia. In attesa di conferma da nomi “sia nazionali che internazionale”, Zucchero ha una sola certezza sugli ospiti: “Se la moglie Nicoletta lo vorrà, in qualche modo vorrei sul palco Pavarotti. Lui è con me ogni volta che canto qualcosa che abbiamo fatto insieme”.
Zucchero parla poi a ruota libera. Sanremo? “Ho un concetto di musica diverso. Così com’è mi sembra inutile”. Meglio, allora gli show televisivi alla caccia di talenti come “X-Factor”? “Da eliminare anche quelli. Alla fine scelgono quelli bellini, copie delle copie di chi ha avuto successo”. Sarà in tour durante le elezioni. Tornerà? “È da vent’anni che non voto”.
di Andrea Laffranchi
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