L’Alto Adige
ESAURITA L’ARENA GRANDE SPETTACOLO FIRMATO ZUCCHERO
L’appuntamento al Palaonda di Bolzano è per il 4 dicembre. Doppio album in arrivo
VERONA. Vola, vola alto, Zucchero con lo show legato all’ultimo album “Fly” (“vola”, appunto), che approderà al Palaonda di Bolzano il 4 dicembre.
In 150 minuti di energia e dolcezza, soul potente e ballate caldissime, confeziona quello che è probabilmente il suo spettacolo più bello, più maturo e coinvolgente, un mix perfetto di suoni veri, “analogici”, e luci e scene adeguate a quei suoni. Certo l’Arena di Verona aggiunge a qualsiasi show un tocco di magia che è a sua volta la somma di un’acustica perfetta e di una scenografia inimitabile, ma questo nuovo spettacolo ormai rodato in settanta date di vari Paesi europei ha davvero tutto per soddisfare i vecchi fans e conquistarne di nuovi.
A partire dalla scaletta. “Dune mosse”, “Occhi” e “Quanti anni ho” sono tre ballate che scaldano il pubblico a fuoco lento prima di aggiungere la benzina di “Bacco perbacco”, “Pronto”, “Un kilo” e far saltare tutti insieme gli oltre undimila della prima delle tre serate consecutive, tutte esaurite da due mesi. La prima parte del concerto è costruita sul nuovo album, poi inizia il viaggio a ritroso, attraverso ballate intense come “Diamante” e “Così celeste”, con dedica “all’amico Luciano Pavarotti”, rock-soul travolgenti come “Baila” e “Il mare al tramonto…”, indietro nel tempo fina al 1987 di “Solo una sana e consapevole libidine…” e “Senza una donna”.
Una scaletta dosata sapientemente, prima a valorizzare l’efficacissima trasposizione live delle canzoni nuove, poi a inanellare il meglio della produzione, anche di quella più datata. Nel mezzo, una chicca: la cover di “A Saldy Dog” dei Procol Harum, che in italiano diventa “Nel così blu” e che compare solo nell’edizione internazionale di “Fly”.
Una scaletta affidata anche questa volta a musicisti straordinari, in una band comunque rinnovata: ai fedelissimi Mario Schilirò (chitarra), Polo Jones (basso) e David Sancious (già partner di Springsteen, Gabriel, Sting e Santana), si sono aggiunti la solida batteria di Adriano Molinari, la chitarra e la voce dell’americana Kat Dyson (già chitarrista di Prince) e la voce della corista Sara Grimaldi. Oltre ai quattro robusti fiati che appaiono all’occorrenza, quando il rock si farhythm’n’blues.
Al centro lui, Sugar, che appare seduto su un trono voodoo, barba e capelli lungi, giacca di velluto e cappellaccio, voce piena come mai prima, su un palco che rimanda a New Orleans, pieno di oggetti – un grammofono a tromba, lampadari di cristallo, pelli di felini qua e là su un fondale effetto lamiera, avanzi di tubi sul soffitto. Il tutto incorniciato da tre serie di finte canne d’organo e da due ovali che fanno da specchio-schermo. Un palco perfetto per ambientarci il dvd che viene appunto registrato in queste tre serate areniane e che uscirà a dicembre insieme a uno special per Raidue.
Insomma uno show a tinte calde e forti, che nella prima veronese finisce con un bis in cui Zucchero sparisce dal palco per riapparire in mezzo al pubblico, dall’altra parte, a mo’ di David Copperfield, per cantare “You are so beautiful”.
Un finale ad effetto, con una piacevole “appendice” nel ristorante dove tutti i grandi artisti terminano le loro serate areniane: nella Trattoria di Giovanni Rana, sotto le foto che ritraggono lo storico “tortellinatore” insieme a Pavarotti e alla Callas, Zucchero regala una notizia ai giornalisti invitati: a fine novembre uscirà un doppio cd “best of” con 35 brani, quattro inediti di cui uno scritto con Pasquale Panella e alcune cover. Gli zuccheromani sono avvisati.
Di Fabio Zamboni
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