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23-09-2007 --> Return to articles
La Gazzetta di Reggio

ZUCCHERO “SI, TORNO A CASA"
Sugar conferma: “Nel 2008 a Reggio. E vorrei cantare al Valli”

VERONA. “Sai, ho proprio voglia di cantare a Reggio. Lo farò senz’altro il prossimo anno”. Una promessa espressa così, candidamente, tra i tavoli del ristorante dove Zucchero ha deciso di tenere una conferenza stampa. Ma è più una piacevole chiacchierata quella che il cantante si concede a fine concerto con i giornalisti: con loro arriva persino a discutere dei dettaglia artistici del suo concerto, del perché delle sue scelte e dei suo progetti a metà ragionati e ancora non conclusi per le possibili variazioni delle prossime due serate all’Arena. Parla delle prossime date americane, di Pavarotti, persino di Grillo, un accenno alla politica, e del grande rapporto con il suo pubblico. E, al ristorante, non si sottrae a parlare pure della “sua” Reggio.
Lo fa mentre raggiunge il suo tavolo, in fondo alla sala del Tre Corone, trattoria di Giovanni Rana, proprio di fronte all’Arena. “Hai ragione – dice con estrema semplicità – e dal 1999 che non canto a Reggio. Un concerto nella sua terra natale che era seguito a quello del 1988”.
Fa una pausa, ci pensa un po’ e dice, quasi a chiedere un consiglio: “Sì, ma poi dove canto? Ah, il palasport! Il campovolo? E vero ho suonato lì l’ultima volta. Però…”. Anche Zucchero ha un sogno nel cassetto: “Mi sarebbe sempre piaciuto suonare al Municipale”.
Non resta allora che una data: anche solo l’anno, senza troppe pretese, dal momento che a dicembre, Sugar finirà il suo tour di 150 concerti. Reggio – gli chiediamo – deve aspettare altri 10-11 anni? Si va al 2009? “Ma no… Il prossimo anno sicuramente ce la farò”, promette allontanandosi. La sua chiacchierata con la stampa, Adelmo Fornaciari l’aveva aperta commentando il colpo di scena finale del concerto con lui che canta in mezzo al pubblico, dalla tribuna: “Quello – dice – è stato davvero un rischio. Non sai mai come reagisce il suono in certe condizioni. Spero si sia sentito bene. Io, il piano, per esempio, lo sentivo in ritardo e ho cercato di rimediare. E stato un gioco teatrale, un effetto senza effetti speciali. Bellissimo…
All’Arena c’era stato dieci giorni prima per partecipare al Festivalbar, “ma cantare sul palco con gente che vuole sentire proprio te è tutta un’altra cosa. L’Arena è il miglior posto al mondo per fare un concerto”. Poi annuncia: “Con le immagini di queste tre serate faremo un dvd. Ci lavorerò quando torno in Italia con il tour a metà novembre. Sceglierò il materiale migliore. Non capita mica tutti i giorni di fare tre sere consecutive all’Arena di Verona, valeva la pena filmare. Poi ci sarà uno speciale del Tg2 la prima settimana di dicembre”. Il canovaccio per le prossime due serate? “Sarà lo stesso – spiega Zucchero – forse due o tre canzoni le cambierò, quelle che non ho cantato stasera. Vorrei fare Miserere…”.
Il rocker di Roncocesi perde il sorriso: “Come faccio senza Luciano? Vorrei sentire la sua voce. Forse la registrazione delle sue parti; con altri grandi artisti l’ho fatto, ma con loro non avevo il rapporto che avevo con Luciano. Non so ancora se lo farò. E una forma di rispetto per Luciano e anche per il pubblico: non so come possa reagire… Non voglio strumentalizzare questo lutto. E poi sentire la sua voce nell’aria senza che ci sia lui per me è molto dura. La sua perdita mi ha lasciato un grande vuoto”. Un legame fortissimo che motiva la scelta del quasi silenzio alla notizia della sua morte: “Quando me lo hanno confermato mi sono chiuso. Ogni parola era superflua. Ora, a distanza di qualche giorno, sono più tranquillo. Se posso ricordare le cose belle che facevamo insieme non mi fa male come i primi giorni. Io e Luciano ci siamo divertiti, abbiamo fatto tante cose insieme, lui era molto vicino al mio modo di vivere la vita e la musica. Tra noi era casa e bottega, questo è il segreto. Le serate in Italia, anche quelle da pochi spettatori? Quelle si fanno anche perché pagano. E io devo mantenere un baraccone di 80 persone che girano il mondo con me, mangiano tanto e quando usano una volta una saponetta poi la buttano. E chi paga? Io naturalmente”. L’incidente di Cala di Volpe? Zucchero non raccoglie. Solo quando gli chiedono di Grillo si lascia andare: “Io sono con lui. Certo la forma con cui ci si esprime conta. Ma il fatto è che c’è chi, come me, va subito al sodo. A volte questo mi ha creato problemi, ma vi garantisco che, a casa loro, certi onorevoli milanesi o romani si esprimono in modo che io a confronto sembro un’educanda”. Poi racconta del suo tour e degli altri suoi progetti: “Sto finendo un Best of che conterrà due cd con 35 pezzi di cui almeno 4 inediti e tante cover degli anni 80. Con il cd anche un dvd”. Un evento, dal momento che il suo primo e unico Best of è del 1997.
Dal nostro inviato Miriam Figliuolo