Il Mattino
PER UNA NOTTE CON ZUCCHERO LUCI A SAN SIRO
Nel nuovo tour mondiale una sola tappa italiana: a Milano, con posti a sedere sul prato del campo di calcio
La musica, gli spazi all’aperto, la televisione cattiva maestra e la politica. Non si risparmia, Zucchero, incontrando la stampa: da un paio di mesi ha chiuso il Fly World Tour con il quale ha toccato più di cento città intorno al mondo, e ora è subito pronto per una nuova tournée che durerà fino alla fine dell’anno. Ma non lo preoccupa dover tornare in Italia per votare: «Non ci penso neppure», sbotta replicando a chi gli chiede che cosa pensi dell’attuale situazione politica: «Non mi interessa nulla, non voto da vent’anni, forse ho votato una o due volte nella mia vita e non ci penso neppure questa volta». Con il nuovo tour Zucchero farà in Italia una sola tappa, a Milano, dove ha chiesto e ottenuto lo stadio di San Siro. «Sono sempre alla ricerca di spazi nuovi, volevo la dimensione di uno stadio - dice - e lo stadio per eccellenza è San Siro». Per una sera, quindi, il 14 giugno, il Meazza «si trasformerà in un teatro» da oltre trentamila posti. Per prevenire le proteste di alcuni abitanti della zona, che da anni si schierano contro i concerti allo stadio lamentando l’eccessivo inquinamento acustico, si sta anche studiando una speciale insonorizzazione. «Le proteste ci sono sempre, sia quando si fanno i grandi eventi sia quando non si fanno - spiega l’assessore allo Sport, Giovanni Terzi - noi invece vogliamo trasformare Milano in una città internazionale, nella capitale della musica». Ma per Zucchero l’appuntamento di San Siro è soprattutto un progetto che spera di trasformare in una festa e in un successo. Presenta la serata milanese a Palazzo Marino, sede del Comune, accanto agli organizzatori e alla portavoce di Fill the Cup, il programma alimentare mondiale dell’Onu che appoggia in questo evento. Racconta che nel nuovo tour, «All the best world tour 08», porterà anche canzoni che non esegue da anni. «Voglio recuperare sonorità che non si sentono più, perché non radiofoniche e non commerciali» spiega Sugar: «Io poi comincio sempre lentamente, sono un diesel... vado a gasolio». Di sicuro vorrebbe cantare «Miserere», uno dei suoi duetti più noti, eseguito in passato con Luciano Pavarotti, il grande tenore scomparso per il quale Zucchero ha avuto ancora una volta un pensiero affettuoso. In gran parte del repertorio, però, il concerto di San Siro sarà completamente nuovo, a partire dalle luci e dalla scenografia («forse porto la mia “Topolino” d’epoca verde salvia completamente restaurata») e ruoterà attorno alla band formata da David Sancious, Mario Schilirò, Kat Dyson, Adriano Molinari, Polo Jones. Il palcoscenico sarà sistemato davanti all’anello centrale e sul prato sarà allestito un parterre di posti a sedere. «Lo so che ai miei concerti in genere non si assiste seduti - continua Zucchero - ma il mio è anche un pubblico raffinato, non si tratta di spettatori scalmanati, pronti a tutto, li definirei piuttosto degli hippy un po’ andati». Guai a chiedergli, però, che cosa pensi delle trasmissioni che ricercano talenti in tv. «Un programma cme “X Factor” non dovrebbe esistere, uguale a tanti altri, sempre la solita solfa», dice. «Per scoprire nuovi talenti occorre andare a sentire suonare le band in provincia, bisogna cercare tra quei giovani che ci danno dentro senza risparmiarsi».
di Enzo Gentile
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