La Stampa
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LA
STAMPA - Mercoledì
13 Febbraio 2002
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un trionfo di assonanze nel concerto d´esordio
del nuovo tour per l´entusiasmo di un pubblico composto non solo da
ragazzini «Io, Zucchero, come un Bignami della musica» |
Marinella Venegoni
inviata a ZURIGO «Sono un Bignami della musica», confessa a cose fatte Zucchero, nel momento di bassa pressione che può seguire una grande estasi o un successo strepitoso come quello che s'è appena goduto in concerto. Quando c'è lui di mezzo, si finisce sempre per inseguire il tema delle assonanze: si coglie l'inizio alla Springsteen di «Shake», si fa caso a come continui a gesticolare alla Joe Cocker in «Dindondio» e riecheggi invece i Deep Purple in «Music in me»; pure le deliziose malinconie di «Tobia» con il testo di De Gregori, che chiude il concerto, ci rimandano chissà perché sprazzi della vecchia «Massachusetts» dei Bee Gees. Ma questo Signor Bignami del pop ha assunto nel tempo una vita propria: adesso che tutti citano tutti, Zucchero mostra sul palco una più piena dignità di servizio, una padronanza più autorevole della materia complessiva. Teorizza la necessità dei campionamenti: «Saranno lo stimolo per la musica del futuro, per utilizzarli bene ci vuole gusto e armonia: e magari da quelle poche note uno che non ha mai sentito un blues può imparare qualcosa. Per questo, mi ritengo un Bignami». Uomo di fatica del rock, come ben dicono i suoi testi che spesso descrivono climi agresti e voci contadine, fra cipolle da sbucciare e funky galli, all'Hallenstadion di Zurigo strapieno, Zucchero ha detto non più di due parole e poi giù con la musica: ha fatto saltare e bailare per due ore più di 12 mila persone, e mica tutti ragazzini. |
Era il debutto del tour mondiale che già stasera arriva a Montichiari e domani sarà a Torino. Con anche un terzo posto nella hit spagnola, continua il momento dell'album «Shake»: ha venduto circa mezzo milione di copie in Italia e altrettante all'estero. Zucchero ne ha ricavato dal vivo una scaletta che lo ripropone per intero: mescolandolo via via con alcuni dei più gustosi episodi del passato - da «Solo una sana e consapevole libidine» a «Per colpa di chi» fino a «Diavolo in me», riscritti con le stesse atmosfere ruspanti, stile Motown e '60, degli ultimi lavori - imposta un set trascinante, durante il quale è difficile rimanere seduti anche per i nonni che sono lì con la scusa di accompagnare i nipoti. E' un momento particolare per il musicista, che sembra reagire alla recente scomparsa della madre con un surplus di vitalità: «Voglio morire vecchio come John Lee Hooker, sul palco e con due belle ragazze accanto», proclama. Il palco grandissimo suggerisce modernariato e tecnologia, due piccoli schermi sono impaginati come vecchi ritratti a cornici luminose, due display fanno il karaoke a lettere rosse. La band è la più muscolosa che abbia mai avuto, Zac Alford è un batterista da Mondiali, il tastierista Luisi pesta come un dannato e così pure il bassista Polo Jones e il chitarrista Schilirò. Il sax di James Thompson è riservato a due camei, al colore e alle voci provvedono le due immense Lisa Hunt e Elaine Jackson, in palandrana nera stile gospel. Due passerelle si allungano ai lati del palco, e le poco ginniche passeggiate, rapide e |
ripetute, che Zucchero fa fra i ragazzi che gli tirano i jeans e gli stringono la mano, mostrano tutto il suo evidente essere stanziale: è uomo di gola, lui, più che di sculettate alla Mick Jagger o di istrionate alla Bono Vox. La voce del quarantaseienne ragazzo di Roncocesi è stata sottoposta a qualche cura rigenerante; trascorre rapido dai falsetti ai toni bassi, con efficaci effetti evocativi soprattutto nelle ballads: «Dune Mosse», «Diamante», «Il volo», regalano un momento di respiro alla platea stremata dai salti. Nel finale poi, dà dei punti al povero Paul Young, arrivato a duettare con lui per «Senza una donna». marivene@tin.it Il tour italiano: stasera Montichiari BS, domani Torino, 16 Bologna, 17 Ancona, 19 Bari, 21 Palermo, 23 Acireale, 25 Perugia, 26 Pesaro, 27 Verona. 1/2 marzo Treviso, 3 Bolzano, 5 Genova, 6/7 Firenze, 9/10 Milano. A seguire tour europeo, altre date (compresa Roma) in luglio; da settembre le Houses of Blues negli Usa; poi Sudamerica, Giappone, Australia. |
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