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MAX MUSIC - Ottobre 2001
Tra il delta del Po e quello del Mississippi: è il viaggio che il musicista emiliano ha fatto per realizzare il suo nuovo album. Dando retta alle "dritte" di Moby...

Fino all'ultimo sei stato incerto se intitolare il nuo nuovo album "Mojo" o "Shake"...
"In realtà le opzioni erano molte di più. Ma alla fine sono rimasti in ballottaggio questi 2 titoli. Mi piacevano entrambi. Il primo perché è una parola che nello slang che si usa in Louisiana ha forti implicazoni di carattere esoterico e sessuale. Il secondo perché ha una suono molto energico e dà l'idea del movimento".
Quali sono i pilastri su cui si basa questo tuo nuovo Lavoro?
"Volevo incidere un disco ancora più indirizzato verso il blues, i suoni del delta del Mississippi. Se in passato il mio
genere di riferimento era il rhytm'n blues, questa volta sono andato a riascoltare i vecchi dischi della Stax e della Motown, ho riscoperto il sound di Memphis. Insomma, Shake è un disco soul che deve molto a Otis Redding, a Marvin Gaye e a Moby...".
Hai detto Moby?
"Si, Moby! Circa 15 anni fa, ai tempi di Zucchero & the Randy Jackson Band, fu Paul Young a indicarmi la strada. Questa volta è stato Moby: ascoltando i suoi dischi ho capito che si possono usare le voci nere degli spiritual e dei gospel con sonorità moderne, e quindi andare oltre i soliti 3 accordi del blues".
Continni a parlare di blues e di Mississippi, intanto il disco inizia con un motto in dialetto...
"È la registrazione della voce di un contadino modenese, Werther Dal Monte, che

scandisce un detto tipico delle mie parti: "Mi piacciono le pere, mi piacciono le mele, e tutte le robe che hanno le donne". È un divertissement, ma anche un modo per ribadire che l'emiliantità è proprio radicata in me. In ogni caso tra l'Emilia della Bassa, quella dove sono cresciuto, e il delta del Mississippi ci sono molti punti comune. La prima volta che atterrai a New Orleans ebbi l'impressione di essere a casa mia. Ovviamente ci sono tante diversità, ma l'umidità, le zanzare e gli acquitrini sono uguali ai nostri. Altre similtudini stanno nello spirito della gente e perfino in certi piatti che si cucinano. Dalle mie parti, inoltre, la musica nera ha sempre trovato un terreno molto fertile. Ricordo che quando iniziai a strimpellare la chitarra, a 7, 8 anni, da noi c'era già chi ascoltava Otis Redding... Questo mi fa dire che il Po è il mio Mississippi".
Una delle canzoni più emozionanti di Shake è Ali d'oro, in cui duetti con Jon Lee Hooker.
"In realta tutto l'album è dedicato a questo grande musicista: Ali d'oro è stata la sua ultima registrazione, 3 mesi dopo ci ha lasciato per sempre. Era da una vita che sognavo di collaborare con lui, poi questo sogno si è avverato. Quel giorno no lo dimenticherò mai. Eravamo in studio a Sausalito, vicino a San Francisco, ci aveva messo in contatto Roy Rogers, il chitarrista che suona la slide in Porca l'oca. Jon si presentò in studio con 2 "ragazze" sulla cinquantina che se lo
coccolavano e lo sbaciucchiavano in continuazione".
Molte tue canzoni, di ieri e di oggi, sono piene di rifereimenti sessuali più o meno espiciti. Sarebbe immaginabile un repertorio di Zucchero senza tutti questi ammiccamenti?

"Sono sempre stato attirato dalla sensualità, che non è da confondere con la sessualità. La mia è una sensualità più mentale che fisica, per me la seduzione è un rito cerebrale. Mi piace l'intrigo, adoro i doppi sensi. Ma spesso, dopo aver centrato l'obiettivo della seduazione, non vado oltre. Infatti si dice. can che abbaia non morde".
Hai sempre avuto una musa ispiratrice. C'e ancora?
"Si, c'è, ci sarà sempre. Se ancora qualcuno no lo sapesse,

si tratta di Angela, la mia ex moglie. Ovviamente con il passare del tempo le ferite si rimarginano, quindi la prospettiva cambia. Nella mia vita sono subentrati altri affetti, che non hanno niente a che vedere con la passione diabolica e invivibile che c'era con mia moglie. Ora che il peggio è passato, ci diciamo cose incredibili, a volte perfino imbarazzanti, che non ci siamo mai detti quando era accesoil fuoco della passione. Potrebbe sembrare che siamo più vicini adesso dei 12 anni che siamo stati insieme. Forse dentro di noi rimane un desiderio inconscio di provare quello che non abbiamo mai potuto avere... Comunque questa volta sono almeno due le canzoni dedicata a lei, Scintille e Shake". Francesca, la tua attuale compagna, non è gelosa?
"Lei è una donna molto intelligente e con una mente aperta. Non le ho mai nascosto niente, né avrei potuto, dato che questi miei pensieri poi diventano canzoni. Comunque lei sa che tutto questo è solo un'esasperazione della mia immaginazione, è come amplificare una cosa che è stata, ma non potrà più essere. Francesca sa di non avere niente da temere, perché il nostro rapporto ha radici molto profondo, e assolutamente diverse da quelle che ci sono quando una storia inizia a 16 anni. Il rapporto tra Francesca e me è più maturo, più vero, si basa sulla stima reciproca e sul rispetto. Ecco perché lei non mi ha mai fatto scenate di gelosia. Mi conosce bene e sa che
anche se a volte posso fantasticare e andare oltre, in realtà i miei valori sono sani e molto solidi".
In Dindondio si sente la voce di un bambino...
"È quella di mio figlio Blue. Questa canzone, che secondo me è una vera poesia d'amore, è dedicata a Francesca".
Con le 2 figlie più grandi, Irene e Alice, in che rapporti sei?
"Dopo il chiarimento e il riavvicinamento di qualche anno fa, ora tutto procede per il meglio. Ci vediamo regolarmente, parliamo tantissimo e qualche volta hanno anche collaborato con me. Entrambe hanno un grande talento, e se un domani incidessero un disco non ne sarei affatto sorpreso. Per il momento Irene frequenta il liceo scientifico, mente Alice fa

la stilista per Mariella Burani".
Hai compiuto proprio in questi giorni 46 anni. Qual è la differenza tra lo scrivere una canzone oggi e quando di anni ne avevi 20, 25?
"Io ho cominciato a scrivere prstissimo. Ho dei provini incisi su un Revox a 2 piste che risalgono a quando avevo 13 o 14 anni Allora andavo a ruota libera, scrivevo anche 3 canzoni al giorno. Naturalmente, non dovendo fare nulla di professionale, dietro non c'era nessun calcolo. Poi, quando ho cominciato a scrivere per altri, ho dovuto imparare il mestiere, cioè ho capito che una canzone ha bisogno di una strofa, un inciso, un ritornello. Sono andato avanti su questa strada per parecchio tempo. Recentemente, invece, mi sono
accorto che la formula canzone non me interessa più e ho provato a seguire strade nuove, basandomi più che sugli schemi sulle atmosfere. Per esempio, Scintille inizia subito con l'inciso".
Quali sono le ultime cose che ti sono piaciute?
"Mi sembra che ci sia una grande carenza creativa a livello internazionale. Però qualcosa che ogni tanto mi colpisce c'è. Ho già detto di Moby; lui mi ha insegnato come rivitalizzare con l'elettronica la musica nera. Poi mi sono piaciuti molto St. Germain, il progetto Café del Mar, gli islandesi Sigur Ros, Fatboy Slim, l'ultimo lavoro dei Radiohead".
Hai venduto milioni di dischi, hai suonato a Woodstock, nel salone del Cremlino e nelle
Houses of Blues, hai collaborato con alcuni dei più grandi musicisti di tutti i tempi, ti sei perfino concesso il lusso di dire no al Papa. Che cosa ti manca?
"Se dipendesse solo da me, starei in tour vita natural durante e andrei a suonare tutte le sere. Il sogno è di fare sempre meno dischi e sempre più cose che mi piacciono nel blues. Non è invidia, ma grande rispetto il sentimento che provo di fronte a musicisti mitici come Eric Clapton, Van Morrison, B.B.King, autentiche pietre miliari non perché hanno azzeccato qualche disco di successo, ma perché hanno suonato in tutti gli angoli del mondo. Forse per me i tempi per una scelta di questo tipo non sono ancora maturi. Ma arriverà il giorno in cui metterò

insieme un quartetto di musicisti con i controcoglioni e, senza bisogno di avere alle spalle una megaproduzione di 300 persone, ce ne andremo in giro per il mondo, attacceremo la spina e suoneremo la nostra musica. È il modo migliore per rimanere giovani".



di Massimo
Foto di Terry

Zucchero in 15 date
1955
il 25 settembre nasce a Roncocesi (Re). Il suo nome di battesimo è Adelmo Fornaciari
1967
si trasferisce, con i genitori, a Forte del Marmi
1970
entra a far parte del suo primo gruppo, le Nuove Luci
1973
dà vita a un progetto più ambizioso, i Sugar & Daniel, che nel 1978 diventeranno Sugar & Candies
1981
vince il Festival di Castrocaro
1982
partecipa al Festival di Sanremo e contemporaneamente fonda un altro gruppo, i Taxi, con i quali si esibisce in alcuni tra i più importanti locali italiani
1983
torna a Sanremo. Oltre alla sua (Nuvola), firma altre 4 canzoni
1985
dopo aver trascorso un po' di tempo a San Francesico, si ripresenta a Sanremo con Donne piazzandosi al penultimo posto. L'album che
 
la contiene, Zucchero & the Randy Jackson Band, è molto apprezzato dalla critica
1986
esce Rispetto, che in pochi mesi vende 250.000 copie
1987
pubblica Blue's, che vende 1.300.000 copie solo in Italia. Comincia a farsi un nome anche all'estero
1991
registra una nuova versione di Senza una donna con Paul Young. Il singolo diventa un hit in mezzo mondo
1993
viene nominato "cantante italiano di maggiore successo dell'anno" ai World Music Awards
1994
si esibisce a Woodstock
1998
invitato da Pavarotti, esegue Va pensiero ai Grammy Awards. A ottobre esce Blusugar, che contiene il brano Blue, di cui è coautore Bono
2001
esce Shake. Il nuovo tour mondiale partirà da Zurigo a febbraio del 2002
 

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