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PANORAMA - 11 Ottobre 2001
MUSICA & PAROLE L'AMARCORD DI ZUCCHERO

Adelmo che voleva la pelle nera

Un libro con gli spartiti delle sue canzoni, immagini e aforismi. Per raccontare le sue radici, soul e contadine.
di EMANUELA ROSA-CLOT
"Delmo, delmo…vin a cà. Così mi chiamava mia nonna Diamante la cena, mentre stavo suonando l'organo…con Marzia, nella chiesa di don Tagliatella, di fronte a casa mia, vicino alla sede del Pci e alla cooperativa di Roncocesi". Poteva essere l'inizio di un'autobiografia, il racconto di quel giorno di settembre quando Adelmo Fornaciari, che ancora doveva diventare Zucchero, venne a sapere che una band di rhythm & blues cercava un organista. Invece sono rimaste poche righe vergate a mano dal musicista su un libro, si, ma gli spartiti musicali, testi di canzoni, immagini e aforismi con il quale la voce più nera d'Italia, in questi giorni in vetta alle classifiche con l'album Shake, ha deciso di raccontarsi. Intitolato Zucchero Sugar Fornaciari - Musica per viole &…altri organi d'amore, uscirà il 10 ottobre per la nuova Carich, editore musicale.

Vi si racconta che a 11 anni Adelmo aveva un amico di Memphis, studente a Bologna, da cui imparò il blues. "La leggenda che stessi scrivendo un libro è nata tutta da un'equivoco" spiega Zucchero, in questi giorni in giro per l'Europa per la promozione del nuovo disco. "Ero ospite al premio Bancarella, dove un giornalista mi aveva chiesto se anch'io stessi preparando un libro. Io avevo risposto che avevo buttato giù delle cose, ma non volevo fare la solita autobiografia. E tutti hanno pensato che stessi preparando chissà cosa. Ma io non sono uno scrittore, quel che mi interessa è incuriosire la gente. Sono un musicista e, siccome per me la musica parla, un libro di spartiti è il modo migliore per raccontare il mio viaggio". Un viaggio incominciato, proprio in senso letterale, con Giuseppe D'Angelo che è ancora oggi il suo fotografo ufficiale. Fu lui a vincere, nell'84, un viaggio premio per due persone a San Francisco. "Era il tempo in cui già suonavo ma non riuscivo a trovare un contratto in Italia, con questa voce e con questa musica. A San Francisco incontrai Corrado Rustici, misi insieme la prima band e registrai il primo disco senza soldi. Così, tornato in Italia, fui accettato a Sanremo con Donne". Negli anni, ha documentato le tante collaborazioni: con Ray Charles, Dee Dee Bridgewater


all'arena di Verona nell'89, con Eric Clapton alla Royal Albert Hall di Londra nel '90, con Bono a Giant Stadium di New Jersey nel '99…



Nel libro c'è anche la foto della mitica nonna Diamante, alla quale Zucchero ha dedicato l'omonima canzone, con le parole di Francesco De Gregori, e un pensiero del papà Pino Fornaciari: "Consumiamoci uno alla volta". "Faceva il contadino, si è
risparmiato pochissimo" commenta Adelmo, che gli ha dedicato la canzone Papà perché?, uno dei testi pubblicati nel libro, come quello ispirato dalla madre, Rina Fornaciari: Madre dolcissima.
Fra una canzone e l'altra, Zucchero infila qualche aforisma: "Sono quelli che amo di più". Si va da Friedrich Nietzsche ("Infine si ama il proprio desiderio e non la cosa desiderata") all'attore Robin Williams ("Il pavimento di un uomo è il soffitto di un altro"), da Jim Morrison ("A volte sono talmente depresso che solo l'idea di star meglio mi spaventa") a Oscar Wilde, il suo preferito ("Cos'è una donna perversa? Un tipo di donna di cui un uomo non si stanca mai".
Leggendo i testi delle canzoni, nel libro ce ne sono 47, si vede come la parola per Zucchero sia più spesso un suono che un significato. "E' vero: cito sempre la frase di Dune mosse, "nei d'illusi smammai", un nonsense che acquista significato soltanto nella versione in inglese: "I've been loosing my mind". E così meglio dare spazio alle note, quei segni neri sul pentagramma che Zucchero ha imparato da autodidatta. "Oggi, grazie alle nuove tecnologie, uno impara a suonare uno strumento davanti ad un monitor e non ha più bisogno di leggere o scrivere musica. Per dirla in un aforisma " scherza Adelmo "per certi musicisti gli accordi sono solo delle strette di mano".

SHAKE A ZURIGO

Partirà in febbraio dalla Svizzera il nuovo tour di Zucchero

Il nuovo tour partirà dall'Hallen Stadium di Zurigo (13 mila posti), dove "il pubblico è stato sempre vicino e caldo con me" spiega Zucchero. Anche in Svizzera l'album Shake è al primo posto in classifica Poi i concerti nei palasport italiani, in Germania, Francia, Belgio, Olanda, quindi il Nord e Sud America. "Sarà in stile Motown, l'etichetta dei grandi del soul. Darò molto spazio alla musica, non mi interessano gli effetti speciali. E sto preparando una band ancora più ricca e forte". Intanto il 1° dicembre Zucchero farà un concerto al galà della Croce rossa, all'Hilton di Londra, nella giornata mondiale per l'aids.

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