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Repubblica - Lunedì 10 Settembre 2001
Zucchero: ecco il mio "Shake" per conquistare il mondo

Il rocker emiliano ha presentato il nuovo disco, che rende internazionale il suo sound padano. Oggi sarà da Sting, ospite nel suo album live
GIUSEPPE VIDETTI

CANARO (Rovigo) - L'enorme "funky gallo" sulla statale 16 per Rovigo è il segnale per il viandante: si svolta su una stradina che scivola tra i prati per arrivare a un party segnalato come un rave, ma che in realtà ha i più sani colori di una sagra paesana. Zucchero, 46 anni il 25 settembre, cantante rock con spiccate inclinazioni soul e blues, ha ricevuto ieri sera gli amici negli Umbi Studios ricavati in un convento del '500 nascosto dagli argini del Po. Per un ascolto del suo nuovo album Shake, (nei negozi dal 14 settembre), realizzato tra Italia, Usa e Inghilterra. E per un miniconcerto e un picnic sui prati, un assaggio del tour mondiale che partirà da Zurigo nel febbraio del 2002 e durerà dieci mesi.
Sedici milioni di copie vendute nel mondo, una sfilza di duetti da far invidia a Bing Crosby e Louis Armstrong, una credibilità all'estero che supera quella di qualsiasi cantante rock nostrano, un Woodstock alle spalle (nel '94), tre Festival di Sanremo falliti che invece di rovinargli la carriera l'hanno messa in moto. Era logico che Zucchero, dopo Bluesugar, cercasse di internazionalizzare il suo blues padano, per tentare il salto nel mercato americano (dopo i successi in Francia e Germania), già saggiato con una tournée nelle House of Blues. Shake riaccende antiche passioni di Zucchero: l'amore per i vecchi dischi Stax e Motown, il blues del Delta del Mississippi,
la musica religiosa afroamericana (qui ben rappresentata da Chance, una vocalist texana dalla voce generosa). Ali d'oro, cantata con John Lee Hooker - il leggendario bluesman morto il 23 giugno scorso - è la canzone più toccante dell'album e uno dei più suggestivi duetti mai incisi da Zucchero. Più sofisticata e sincera di Baila (Sexy think), il singolo che ha anticipato il cd, costruita per diventare un hit dell'estate, tutta ritmi latini e un'atmosfera mediata da Corazon espinado dell'ultimo Santana. "Ho voluto dedicare il disco a John Lee Hooker" dice Zucchero "perché questa è stata l'ultima incisione del bluesman. Non dimenticherò mai il giorno in cui arrivò in studio con due "ragazze" cinquantenni che non la smettevano di coccolarlo e sbaciucchiarlo. Non avrei mai pensato che se ne sarebbe andato così in fretta".
"Shake è un cd soul, che guarda più a Marvin Gaye e a Otis Redding che al rhythm'n'blues che ha influenzato gli album del passato" precisa Zucchero, che stasera sarà ospite di Sting, a Figline Valdarno, dove l'ex Police registrerà il suo nuovo cd dal vivo tra le mura domestiche. E' un disco carico di reminiscenze antiche, eppure modernissimo. I campionamenti di classici di Ray Charles, Al Green e Barry White entrano agevolmente nelle onomatopee con cui Zucchero condisce i suoi successi con il fiuto di chi ormai sa bene se una canzone sarà
un successo oppure no. L'organo Hammond si sposa perfettamente con le "programmazioni" elettroniche del DJ della Louisiana John O'Brien. "Sono proprio i campionamenti ad aver dato a queste canzoni il sapore che volevo" spiega Zucchero che qui si abbandona a intere strofe cantate in inglese "come l'inserimento di una voce gospel e la frase di una chitarra blues ripetuta più volte su una ritmica moderna. Più vado avanti più mi sento di correre tra le braccia del blues doc".
L'anima melodica di Zucchero, dopo una partenza trascinante, evapora nei due brani composti con Pasquale Panella e nella bellissima Tobia, una canzone scritta con Francesco De Gregori. "Ho voluto che fosse Francesco a scriverla: è un brano troppo personale perché io potessi affrontarlo con il necessario distacco. E' dedicata al cane Tobia, unico testimone del periodo più nero della mia vita, che scomparve a Massa Carrara una volta che lo portammo in città. De Gregori ha avuto l'idea geniale di una storia vista dagli occhi del cane, che non sa ritrovare la strada di casa a causa dei "perduti odori". All'inizio non voleva, mi disse: "dopo Spirito DiVino le canzoni puoi scrivertele da solo". Ma quando sento che qualcuno può darmi di più di quello che potrei fare da solo, non mi tiro indietro. Per me la cosa più importante è la canzone, io sono solo un veicolo. E sono uno che shakerato può dare molto di più".

 


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